Alla Feltrinelli di Piazza Ravegnana gli bisbigliai balbettando quanto io amassi quel suo corpo da cinghiale e quel suo cuore tenero. Evitai i particolari zozzi ma solo perché sono una personcina estremamente garbata e i particolari zozzi preferisco raccontarglieli quando saremo io, lui e una candela ad illuminarci.
Non mi ha mai negato una chiacchierata, anche se breve.
Caro Filippo, prendimi in sposa, baciami tutte le mattine al risveglio e baciami la notte quando non riesci a dormire, io ti assicurerò tutta la cura e l’amore che desideri.
Hai fatto la cacca? Non sporcare le tue mani meravigliose, ti lavo io.
Hai prurito tra le dita dei piedi? Prendo il mio spazzolino e ci penso io.
Non hai voglia di passare il filo interdentale? Lascia amore, faccio io.
Se ancora non credi che sia l’unica che può farti felice, cos’altro vuoi che faccia? Devo imbottirmi le mutande e ravanarmi là sotto per farti capire che sono quanto di più bello tu possa incontrare nella tua vita?
Potrebbero essere i due minuti e quarantacinque secondi più belli della vostra vita. Perderli sarebbe davvero tempo sprecato.
sublime!
Commosso io.Quant’è bravo…
Questo è uno dei post più spassosi che abbia mai letto 🙂
Rimane il fatto che un giorno dovrai imbottirti le mutande e ravanarti la sotto, dopodiché a Filippo tuo gli mandiamo una foto e facciamo scoppiare l’amore!
Ciccio, fammi capire…mi stai deridendo? No perché, se così fosse, inizia la sagra dell’insulto. Lo sai. Villano che non sei altro!
Non mi permetterei mai e poi mai, lo sai!! Anche perché sono ben consapevole (dati storici alla mano) che in qualunque gara facciamo vinci tu!
Trovo meraviglioso questo tuo nuovo approccio alla vita.
Ah, venerdì abbiamo la pesata, nun te scurda’! Vincerò anche ‘sto mese.
Ah io ormai sono un vitello tonnato, vincerai ancora una volta tu, uffffff 🙁
Meglio un vitello tonnato che una con la congiuntivite e i coglioni che girano a turboelica. Sigh!